Giro dell’Emilia 2024, ennesima impresa di Tadej Pogacar! Scatta a 37km dall’arrivo e vince con 2′ di vantaggio – 3° Davide Piganzoli
Tadej Pogacar domina la scena anche al Giro dell’Emilia 2024. Una nuova dimostrazione di forza del campione del mondo, che fa splendere la sua maglia iridata con uno straordinario assolo di 37,6 chilometri, partendo sin dalla prima scalata del San Luca, dopo una prima accelerazione di Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step). Rimasto rapidamente da solo, con Matteo Jorgenson (Visma|Lease a Bike) che ha provato a seguirlo per qualche centinaio di metri, il leader della UAE Team Emirates ha scollinato con 22 secondi al primo passaggio al traguardo, per aumentare notevolmente il suo margine, pedalata dopo pedalata, chilometro dopo chilometro.
Dietro di lui, impotenti, gli altri perdono convinzione e si disorganizzano, finendo così per concedere al fenomeno sloveno un margine impressionante. A cercare di approfittarne è Florian Lipowitz (Red Bull-Bora-hansgrohe), che nella discesa dopo la seconda scalata si avvantaggia ma non basta per poi resistere a sua volta al ritorno degli avversari nell’ultima ascesa, che affronta ormai stremato. A prendersi la seconda posizione, con un ritardo di poco inferiore ai due minuti, è così Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), che in una volata ristretta supera un ottimo Davide Piganzoli (Polti-Kometa), tra i più attivi e generosi, e Mike Woods (Israel – Premier Tech).
Il video dell’arrivo
Il racconto della gara
Tentativi multipli in testa al gruppo nelle prime fasi, con Dimitry Peyskens (Bingoal WB) molto attivo. Il belga riesce a scappar via, portando con sé Benjamin Thomas (Cofidis), Roberto González (Team corratec – Vini Fantini), Ander Ganzabal (Euskaltel – Euskadi), Alessio Martinelli (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) e José Ramón Muñiz (Petrolike). Il gruppo lascia fare e il vantaggio sale rapidamente, con i fuggitivi che lasciano il circuito iniziale con più di cinque minuti di vantaggio.
La situazione si stabilizza in vista della salita di Zocca, lungo la quale Peyskens perde contatto dai compagni di avventura. Nella successiva discesa il gruppo alza il ritmo e inizia a mangiare secondi agli attaccanti, che sono anche costretti a mettere piede a terra in corrispondenza di un passaggio a livello. Il gruppo invece transita quando le sbarre sono aperte e il margine subisce così una consistente limata, con le maglie UAE Team Emirates che iniziano a prendere possesso delle prime posizioni del plotone.
I fuggitivi approfittano di un successivo periodo di rilassamento in gruppo e il vantaggio, che era sceso intorno ai 2’30” per via della sosta imprevista, torna sopra i 4 minuti in corrispondenza della salita di Grizzana Morandi. Cambia tutto, invece, sull’ascesa di Montechiaro, con EF Education-EasyPost e Lidl-Trek ad alzare sensibilmente il ritmo. Davanti Thomas va avanti del suo passo e vede staccarsi prima Muñiz e poi González. In cima allo strappo, il gruppo è segnalato ormai a meno di 2′ dalla testa della corsa.
Con il francese restano i soli Martinelli e Ganzabal, ma la loro azione è destinata ad esaurirsi nella pianura che porta a Bologna. Dopo aver scollinato a Montechiaro con un gap ormai inferiore al minuto, i battistrada vengono infatti ripresi da un gruppo trascinato dal ritmo forsennato di Amanuel Gebreigzhabier (Lidl-Trek), tanto che nella discesa alcuni big, tra i quali Enric Mas (Movistar) e David Gaudu (Groupama-FDJ) perdono contatto. Il ricongiungimento avviene a 40 chilometri dalla conclusione, con la prima scalata del San Luca ormai immminente.
Non appena si comincia a salire è Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) a muoversi, ma alla sua ruota si porta subito Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), seguito da Matteo Jorgenson (Team Visma | Lease A Bike) e Primož Roglič (Red Bull Bora Hansgrohe). Il belga prosegue con un buon ritmo, ma senza strappi, con i vari Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), Attila Valter (Team Visma | Lease A Bike) e Marco Brenner (Tudor Pro Cycling) che si muovono agilmente nelle prime posizioni. Ad alzare il ritmo a quel punto è un uomo della Astana Qazaqstan, la cui azione ha tuttavia vita brevissima perché dopo averne preso prontamente la ruota, Tadej Pogacar piazza un attacco deciso a 37,7 chilometri dalla conclusione.
Lo sloveno resta subito da solo, con Matteo Jorgenson che dura forse cento metri alla sua ruota, mentre dietro subito c’è disorganizzazione. In cima il distacco è così di 22 secondi, mentre la EF Education – EasyPost prova ad organizzare qualcosa, che tuttavia non si può chiamare inseguimento. Nello strappo successivo Pogacar alza ancora il ritmo, così come mantiene una andatura elevata anche in discesa, correndo anche un rischio che riesce a correggere grazie alle sue grandi qualità alla guida.
Dietro è Tom Pidcock a cercare di tenere alto il ritmo, con Jorgenson che si fa riprendere per chiedere ai compagni di mettersi in testa nel breve tratto di pianura che porta nuovamente ai piedi del San Luca. Qui Pogacar aumenta il suo margine e passa in cima con un vantaggio di 1’08” sul gruppetto che si sta assottigliando alle sue spalle, dal quale ha provato ad emergere Florian Lipowitz (Red Bull – Bora – hansgrohe), seguito da Attila Valter e Davide Piganzoli (Polti-Kometa), capace di rilanciare in vista del passaggio.
In discesa il tedesco rilancia e resta da solo visto che Valter sbaglia una curva mentre cerca di seguirlo. Mentre arriva la notizia del ritiro di Remco Evenepoel, si muove anche Christian Scaroni (Astana Qazaqstan), che guadagna qualche secondo sul resto del gruppo, ormai segnalato a quasi due minuti da Pogacar, mentre nel mezzo Lipowitz si riavvicina a un minuto ai piedi del San Luca. Qui tuttavia ormai Pogacar fa il vuoto, pur non dando l’impressione di forzare, tanto che in cima il gap è di 2’18” nei confronti di Lipowitz e 2’44” su Tom Pidcock, Mike Woods (Israel – Premier Tech) e Giulio Pellizzari (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), che anticipano di una manciata di secondi il resto del gruppo, con gran parte dei big ormai da soli.
L’ultimo giro è una passerella per Pogacar, che prosegue nella sua azione tra due ali di folla ad incitarlo. Il ritmo è costante, anche se chiaramente inizia a faticare rispetto ai corridori alle sue spalle, che a forza di tatticismi hanno speso molto meno. L’impresa è tuttavia ormai firmata e non c’è modo di contrastarlo con lo sloveno che si gode la terribile salita bolognese e festeggia con ampio margine un successo che gli regala l’ennesimo pezzetto di storia del nostro sport. Alle sue spalle non riesce invece a resistere Lipowitz, che viene ripreso poco prima dell’ultimo chilometro dal ritmo di un quartetto, condotto da Pidcock e Piganzoli, con i quali si muovono anche Woods e Simon Yates (Team Jayco-AlUla). Quest’ultimo tuttavia verrà distanziato nella lunga volata che vede il britannico prendersi la seconda posizione a scapito di Piganzoli, mentre Woods si accontenta della quarta piazza.
Risultato Giro dell’Emilia 2024
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